Dipendenza da allenamento: cos’è e come riconoscerla
Praticare
dello sport è fondamentale per il nostro benessere fisico e psicologico, ma,
svolgendo un’attività fisica regolare e intensa, quanti di noi si sono sentiti
dire di esserne dipendenti da amici
e conoscenti (magari poco inclini alla fatica fisica).
Spesso infatti questo termine viene erroneamente utilizzato, vediamo cosa si
intende per dipendenza da allenamento
e come possiamo riconoscerla.
Dipendenza versus mania: definiamo le differenze.
Spesso la
parola dipendenza viene utilizzata
per designare quegli sportivi che manifestano un rapporto non proprio equilibrato con l’attività fisica. Si tratta di
individui che portano il proprio corpo ad un eccessivo sovrallenamento, esagerando
spesso nell’intensità e nella frequenza degli allenamenti, non rinunciando a
saltare neanche una sessione. Tale condizione è però meglio descrivibile come “mania dello sport”, e solo una piccola
parte di maniaci sportivi manifesta una condizione di dipendenza da sport.
Possiamo catalogare all’interno della categoria dei maniaci sportivi tre sottogruppi:
- sani nevrotici: percepiscono un
miglioramento e un senso di benessere che deriva direttamente dalla pratica
sportiva;
- sportivi compulsivi: lo sport
rientra all’interno della loro routine atta a mantenere un senso di controllo.
L’attività fisica non può essere sostituita o saltata poiché la sua funzione di
controllo gestisce i livelli di autostima;
- dipendenti dallo sport: l’attività
fisica regola l’umore e compensa uno squilibrio interno. Lo sport domina la
loro vita e sostituisce una povertà di legami sociali e affettivi.
Essere dipendenti dallo sport: quali sintomi?
Alcuni studi hanno rilevato le caratteristiche psicologiche principali della dipendenza da sport, in particolare è possibile parlare di quattro dimensioni generali che rappresenterebbero un campanello di allarme.
·
Funzionamento alterato (in almeno due di queste aree):
- Psicologico (incapacità di
concentrarsi a causa del pensiero ricorrente sull’attività sportiva);
- Sociale e lavorativo (lo sport
praticato in maniera compulsiva causa interferenza in famiglia, lavoro o
amicizie);
- Fisico (sofferenze fisiche,
sovrallenamento e parere medico discordante rispetto alla ripresa dell’attività
fisica);
- Comportamentale (in presenza di
comportamento inflessibile, stereotipato e tendente all’autopunizione).
·
Sintomi di astinenza:
- Desiderio
persistente di attività fisica e incapacità
di controllo;
- Disagio fisico o psicologico
correlato alla cessazione o riduzione dello sport (irritabilità, insonnia,
ansia, senso di colpa..).
·
Caratteristiche psicologiche e
comportamentali:
- Tolleranza (aumento graduale della
quantità di esercizi);
- Eccesso di attività fisica;
- Allenamento solitario e tendenza a mentire rispetto all’allenamento;
- Motivazioni ossessive che guidano
l’attività sportiva (autostima, prestazione, controllo del sonno e dell’umore,
controllo del peso e/o dell’immagine corporea).
·
Presenza di disturbi alimentari:
- Anoressia, bulimia o attivi tentativi di
gestire il peso corporeo.
Con il termine dipendenza da allenamento non ci si riferisce quindi ad una condizione di abuso quantitativo della pratica sportiva, ma ad una condizione in cui coesistono sintomi tipici delle dipendenze.
Dipendenza da sport e patologie alimentari: quali correlazioni?
Si può
parlare di una condizione primaria di
dipendenza da sport quando essa è totalmente indipendente da altre
patologie, si può invece definire secondaria
quando la sua presenza è conseguente a disturbi
alimentari sottostanti.
L’attività fisica nei disturbi
alimentari può connotarsi come tentativo di controllo del peso corporeo e
della propria immagine corporea.
Nella bulimia ad esempio, il controllo
spasmodico dell’introito di cibo può essere controllato anche attraverso
l’attività sportiva eccessiva che, come abbiamo accennato prima, perde delle
sue caratteristiche motivazionali intrinseche per divenire una condotta di
svuotamento alla pari di comportamenti come il vomito autoindotto o l’utilizzo
di lassativi.
Nella vigoressia invece il culto
ossessivo della forma fisica spinge l’attività sportiva a livelli estremi,
coadiuvando spesso allenamenti estenuanti a sostanze dopanti.
Come trattare questa dipendenza?
La dipendenza da sport, o in generale qualsiasi comportamento disequilibrato in relazione alla propria attività sportiva, possono essere trattati all’interno di un percorso di sostegno psicologico con un professionista.Attraverso la conoscenza dei comportamenti inadeguati, si possono mettere in atto delle strategie per modificare il nostro approccio nei confronti dell’attività sportiva. Inoltre, inserire questa dipendenza all’interno della propria storia personale permetterebbe di comprendere le cause che hanno permesso l’instaurarsi di tale comportamento e lavorare sulle difficoltà psicologiche che sostengono tale dipendenza, restituendo all’attività sportiva la sua funzione sana.