Nella mente di uno psicopatico: Light Yagami e il suo Death Note
di Desirée Michetti
Gli appassionati di anime conosceranno sicuramente il Death Note e il suo oscuro possessore Light Yagami, un adolescente dall’ambizione smisurata nelle vesti di un giustiziere che ripulisce il mondo dalla feccia criminale
attraverso un mezzo poco ortodosso: la morte.
Grazie a questo speciale quaderno, Light può assassinare a suo piacimento
semplicemente scrivendo il nome dello sfortunato prescelto, purché ne conosca il
volto.
Quanti ingenuamente avranno pensato che un fine superiore come quello del
nostro Light potesse giustificare un uso così spropositato del Death Note!
Ma è davvero un fine nobile quello
che spingeva il nostro protagonista ad agire in maniera così spietata?
Scopriamolo analizzando il personaggio di Light Yagami.
Light
Yagami: analisi del comportamento e profilo psicologico
Questo
brillante adolescente sembra possedere tutto dalla vita: un rendimento scolastico al di sopra della
media, bellezza e successo con le
ragazze, un’educazione e una
famiglia di buona estrazione sociale,
sembra essere superiore alla media in qualsiasi sport, ma tutto questo non gli basta. La storia inizia proprio
sottolineando la sua noia, il
fatidico Death Note arriva proprio nel momento più adatto: Light ha bisogno di
porsi una sfida di livello maggiore
rispetto alla sua quotidianità.
In maniera meticolosa e controllante, Light inizia l’onnipotente piano di giustizia contro i
criminali, eliminando a sangue freddo
una vittima dopo l’altra.
Assistiamo allo sviluppo del suo piano durante 6 lunghi anni, anni in cui il
nostro Light vive una vita parallela
identificandosi con il nome di Kira
nel suo piano di ripulire il mondo, e aiutando contemporaneamente la polizia a
scovare questo misterioso criminale.
Ma se il fine giustifica i mezzi, vediamo coerentemente il piano di Light
trasformarsi in una lotta contro coloro che vorrebbero fermare la furia omicida
di Kira, e così concorrono alla morte tramite il Note anche molti innocenti.
Sembra sempre più chiaro come l’obiettivo di Light sia quello di essere
riconosciuto come una divinità che
ha il controllo sulla vita delle
persone: qualcuno che non può essere contraddetto.
La furia e la spietatezza con cui questo ragazzo scrive i nomi delle sue vittime
sul Note ci fa entrare in un gioco
sadico del quale Light si nutre: il piacere
narcisistico nell’essere onnipotente.
Light sembra provare piacere solo nel momento in cui affonda la sua penna sul
quaderno, il resto della sua vita sembra piatto, ma non annoiato come vuole
farci credere, semplicemente senza
emozioni. È freddo, cinico, controllante e manipolatore, e ne dà il massimo
esempio quando entra in contatto con quella che diventerà la sua ragazza: Misa Amane.
Misa è un personaggio che si ama o si odia: il suo asservimento nei confronti di Light è fastidioso e ingiustificato,
a volte da far pena. Light sfrutta Misa per i suoi oscuri obiettivi e lei agisce in maniera macchinosa e distaccata
solo per tenersi stretto il suo adorato. Tutto questo gioco manipolatorio è ben chiaro a tutti, anche alla stessa Misa
che accetta pur di non staccarsi da lui.
Molte persone entrano ed escono dalla vita di Light a causa dei suoi secondi fini.
Caratteristiche
di uno psicopatico
La
diagnosi di psicopatia è un
argomento controverso: capita a volte che in letteratura venga confusa con il
Disturbo Antisociale di Personalità, ma è giusto che le due categorie rimangano
distinte a causa delle loro profonde differenze, non tutti gli psicopatici
infatti mettono in atto condotte antisociali.
Uno psicopatico presenta infatti precisi deficit
riconducibili a specifiche aree riguardo le relazioni interpersonali, le emozioni
e l’empatia e la definizione di sé, per la quale
mantengono e alimentano una sorta di maschera.
Queste persone sanno esprimere il potere
a proprio esclusivo vantaggio. Sono
molto più preoccupati dalla definizione di sé che dalle relazioni. Traggono
piacere dall’ingannare e manipolare
gli altri, possono essere carismatici
e leggere accuratamente gli stati emotivi altrui, ma hanno una vita emotiva povera. In generale gli
psicopatici non mostrano alcuna preoccupazione riguardo gli effetti che
le loro cattive azioni possono avere sugli altri, sono molto più concentrati
sul risultato e gli obiettivi che vogliono raggiungere. Non provano ansia o rimorso: sono molto controllati e tutto
gli appare da un punto di vista freddo
e distaccato.
La totale mancanza di empatia e di emozioni di Light Yagami è quindi solo
una delle ragioni per cui questo ragazzo può essere considerato uno psicopatico. La parvenza di ragazzo
perbene è la maschera che Light
mette su per proteggere la sua identità di Kira. Tutte le sue relazioni
interpersonali si basano sulla convenienza e il contributo che possono
apportare alla sua causa.
Il sadismo con cui Kira sottrae le
sue vittime al mondo e il suo senso di onnipotenza
fanno pensare ad una quota di narcisismo,
soprattutto quando la grandiosità si
combina con l’aggressività. La grandiosità
di Light è infatti rafforzata dal senso
di trionfo provato infliggendo dolore
e paura agli altri. Capita spesso
infatti che categorie come la psicopatia e il narcisismo si sovrappongano
esprimendo nella stessa persona tratti diversi.
Le
cause della psicopatia
Le
cause che concorrono allo sviluppo del Disturbo Psicopatico di personalità non
sono in realtà ancora note. La letteratura si esprime attraverso differenti
teorie:
-una teoria che appoggia l’ipotesi ambientale,
e quindi i fattori relazionali e sociali in particolar modo i rapporti con la
famiglia di origine;
-un’ipotesi organica, la più
accreditata, per cui un deficit di natura genetica
sembra occorrere nelle difficoltà legate ad empatia, colpa e morale.
Sembrerebbe che quest’ultima stia dominando la scena, facendo supporre che
l’ambienti di crescita non farebbe altro che rinforzare degli atteggiamenti preesistenti.