Quando gli uomini non crescono: la sindrome di Peter Pan
Quando l’eccesso di responsabilità e i modelli di comportamento della società non rispecchiano i nostri bisogni, ci sentiamo in una morsa dalla quale vogliamo uscire: gli eterni Peter Pan solo coloro che rimandano il passaggio all’età adulta e vorrebbero protrarre la loro adolescenza.
Chi
sono i Peter Pan?
Adulti
solo all’anagrafe, i Peter Pan sono tipicamente uomini che rifiutano di comportarsi in maniera matura e responsabile, escludendosi spesso dalle esperienze di vita
tipiche dell’età: lavoro, relazione sentimentale stabile, gestione dei
soldi, gestione della casa, e restando ancorati a modalità di comportamento narcisistiche ed egocentriche tipiche della fanciullezza.
Il termine Sindrome di Peter Pan
venne coniato per la prima volta dallo psicologo Dan Kiley nel 1983, in
riferimento ad alcuni uomini adulti che mostravano resistenza alle
responsabilità, e che in particolare mostravano difficoltà in queste aree:
-lavoro: mostravano una disoccupazione cronica, rifiutandosi di
cercare un lavoro oppure non riuscendo a mantenere una posizione lavorativa
stabile;
-gestione della casa: non si
impegnano nella condivisione dei lavori domestici, nonostante possano avere una
famiglia, nei loro comportamenti sembrano alla pari dei figli;
-gestione delle finanze: non
contribuiscono alle spese comuni come quelle relative alla casa o alla cura dei
bambini;
-indipendenza: non cercano di
svincolarsi dalla famiglia d’origine nonostante le possibilità economiche.
All’evitamento delle responsabilità
si aggiungono altre difficoltà di natura
emotiva e relazionale, come un’incapacità di instaurare relazioni
reciproche e di lunga durata, oppure la tendenza ad essere egocentrici, capricciosi e infantili.
Cosa
causa la sindrome di Peter Pan?
Impugnare
la vita da adulti è un processo che viene facilitato inizialmente dai genitori.
Possiamo banalmente fare un esempio attraverso l’autonomia fisiologica di base:
essa si acquisisce pian piano grazie agli atteggiamenti educativi dei genitori
e le prove ed errori messe in atto con i propri bambini. Uno stile genitoriale accondiscendente e iperprotettivo invece, lascerebbe la
sensazione al bambino che tutto è
concesso, non vi sono limiti alle proprie richieste, mancano le regole ma soprattutto non garantirebbe quell’autonomia
di base per imparare ad essere soggetti
attivi della propria vita, regolando
le proprie azioni e reazioni anche emotive,
e ad aver fiducia nelle proprie capacità.
A volte i genitori non si sono mostrati
dei punti di riferimento per il bambino e l’adolescente.
Rimedi
per la sindrome di Peter Pan
Il
rifiuto di crescere spesso maschera un senso
di inadeguatezza e di sfiducia in sé
stessi.
Quando mancano i punti di riferimento è difficile avere la sicurezza di padroneggiare le proprie capacità ed
entrare con disinvoltura nel mondo degli adulti. Ogni tentativo di restare
Peter Pan può mascherare un significato
del tutto personale e legato strettamente alla propria storia personale.
Un percorso di sostegno psicologico
permetterebbe di rintracciare le cause di questo stallo, portando l’uomo a riflettere sulle cause determinanti
sollecitando e motivando al cambiamento
attraverso le strategie più
opportune per la singola persona.
Desirée Michetti